Articoli

Edinburgh – Scotland

Come iniziare in maniera differente

Greyfriars Kirk - Cemetery

Subito dopo Natale io e una mia amica siamo partite per Edimburgo, era un viaggio che volevamo fare assieme da mesi. Ma tra una cosa e l’altra non siamo mai riuscite ad organizzarci bene.

Il volo era stato prenotato, ma non sapevamo ancora se saremmo riuscite a trovare un posto dove dormire senza spendere una follia. Ci avevano annullato una delle due prenotazioni che avevamo fatto e ci rimanevano poche alternative.

Già così sembrava che stessimo per affrontare l’ennesimo viaggio della speranza!

Finalmente si parte!

27 Dicembre 2019

Ancora prima di salire a bordo inizia a chiamarci il tassista che una volta atterrate ci sarebbe dovuto venire a prendere per portarci all’ostello, informandoci che una volta atterrate lo avremmo dovuto aspettare davanti alla caffetteria. Fin qui tutto tranquillo, il problema è stato una volta atterrate, quando ha iniziato a chiamare un’infinità di volte solo per ripeterci le stesse cose e per poi doverlo aspettare perchè davanti alla caffetteria NON c’era nessuno!

Siamo riuscite ad arrivare in ostello dopo aver evitato un rapimento e dopo aver rifiutato una borsa piena di alcool da un perfetto sconosciuto.

I giorni successivi per fortuna si sono svolti in maniera molto più tranquilla, abbiamo girato la città in ogni modo, ce ne siamo innamorate, piena di scorci meravigliosi, di cimiteri misteriosi e di viste mozzafiato! E’ una città che vive di mistero:

  • bar infestati
  • tombe in cui ancora vivono gli spiriti
  • segreti di stato?
  • mostri marini (Loch Ness è poco distante)
  • creature misteriose
  • cani fantasma
  • E’ LA PATRIA DI HARRY POTTER! (Elephant House)

E questi sono solo alcuni dei fantastici misteri di questa città!

Nel giro di un attimo eravamo già a metà del nostro viaggio e ancora non avevamo deciso che cosa fare per CAPODANNO! (era quella stessa sera)

Volevamo solamente starcene tranquille, andare a sentire alcuni concerti che davano per strada e vedere i fuochi, ma non volevamo comprare i biglietti. Anche perchè il giorno dopo avevamo pensato di andare a vedere dei monumenti e non volevamo essere troppo stanche.

Invece poi ci siamo convinte a vicenda e alle 16.30 abbiamo deciso di sfidare la sorte, volevamo essere parte di tutto quel caos che nel giro di un giorno aveva fatto chiudere mezza città e che rendeva impossibile anche l’attraversamento della strada…esatto, volevamo comprare quei biglietti. Ma non sapevamo dove fosse la biglietteria (che chiudeva alle 17.00) e sembrava che avessero finito i biglietti!

Fregandocene di tutto questo siamo uscite dall’ostello correndo verso dove ci sembrava di ricordare esserci una biglietteria, ovvero vicino ai mercatini di Natale (BELLISSIMI!). Vediamo uno stand che vende gadget dell’evento e subito chiediamo informazioni. Questo sconvolto nel vedere due ragazze italiane, sbraitanti, affannate e mezze pazze ci avvisa che ci saremmo dovute rivolgere alla ragazza nello sportello affianco, esaltate corriamo da lei e ridendo di noi ci comunica che ha ancora biglietti. Potete immaginare la gioia nei nostri occhi e l’adrenalina che avevamo in corpo in quel momento, non ricordo nemmeno quanto abbiamo speso…ovviamente non poco!

Fiere di noi torniamo in ostello pronte per prepararci ad affrontare la serata! Lì troviamo due ragazzi (un francese e un americano) che si confrontano sui loro programmi per la serata, origliando capiamo che sarebbero andati al nostro stesso evento e decidiamo di andarci tutti assieme. Nel mentre si aggiungono anche tanti altri membri della camerata!

E’ stato un capodanno perfetto: in una città nuova, con la mia migliore amica a festeggiare con perfetti sconosciuti il mio compleanno ballando in mezzo al casino di gente ascoltando musica e con della birra in mano!

Non potevo chiedere di meglio!

Il giorno dopo con una ragazza australiana, e dei ragazzi che aveva conosciuto qualche giorno prima, siamo andati a vedere un’altra parte della città che ancora ci mancava. Ma era troppo freddo e c’era troppo vento quindi buona parte della giornata l’abbiamo trascorso tra bar e sale da tè a chiacchierare tra di noi.

La sera stessa ci saremmo trovati nuovamente tutti assieme, anche con i ragazzi con cui avevamo trascorso il capodanno, non doveva essere nulla di speciale, solo una cena e poi a ballare in un locale. Invece è diventata la migliore festa di compleanno: abbiamo ballato tutta la notte in mezzo a gente sudata dei balli tipici scozzesi! abbiamo creato un gruppo con delle persone meravigliose che erano anche andate a cercare una torta e delle candeline per potermi fare una sorpresa.

Indimenticabile!

L’indomani un po’ alla volta sono partiti tutti, noi eravamo le ultime ad andarcene…era diventata una giornata all’insegna di lacrime e promesse, non avremo perso i contatti, erano diventati tutti troppo importanti per poterli dimenticare.

E’ questo il bello di soggiornare negli ostelli: ogni posto in cui si va si crea una nuova famiglia, persone che si rivedranno forse mai, ma con cui si ha condiviso molto! E che hanno reso indimenticabili dei normali giorni di vacanza.

Grazie ragazzi!

2016 – USA

Prima parte

Il viaggio che ha cabiato la mia vita

Tutti abbiamo bisogno di fare almeno un viaggio nel propria vita che ci segna. Ci lascia molto più di quanto abbiamo mai potuto immaginare e che ci trasforma. Bene, questo è il mio!

Ed è stato troppo bello per poterlo raccontare in poche parole.

Era il 2016, forse l’anno più bello fin’ora. Anche se era iniziato nel peggiore dei modi:

  • all’inizio dell’anno muore mia nonna
  • due settimane dopo mi lascia il ragazzo dell’epoca
  • a maggio vengo operata alla spalla destra
  • a luglio ho gli esami di maturità

Già, proprio un bell’anno. Ed è proprio da qui che inizia la mia avventura!

Proprio a luglio mi viene fatta una proposta inaspettata: un’amica di famiglia (americana) mi propone di andare a stare da lei per alcuni mesi, in modo da poter migliorare le mie conoscenze linguistiche e potersi “sdebitare” con la mia famiglia visto che quando aveva 18 anni era stata ospitata dai miei nonni per un anno.

Per me era un sogno, ma non volevo andare lì solo per migliorare l’inglese, volevo fare qualcosa di più, le avevo chiesto se fosse possibile fare anche dei piccoli lavoretti, come commessa o cameriera, in modo da poter sfruttare al meglio il tempo. Ma purtroppo le sue conoscenze non potevano aiutarmi nell’intento. Nel mentre però io ero stata contattata da alcune aziende che avevano visto il mio curriculum.

Ero parecchio combattuta!

Una sera di fine settembre vengo contattata dall’azienda presso cui avevo fatto il colloquio…volevano assumermi, avevano scelto me! Appena finite le superiori, prima azienda che mi contatta e vogliono assumermi…non ci credo! Ma mentre elaboro tutto questo decido cosa voglio fare. Ringrazio e comunico che ho appena deciso di partire per l’America. F. mi ascolta (era già a conoscenza di questa possibilità) e mi risponde: hai fatto bene, goditi il viaggio e fanne tesoro.

Subito chiamo papà e gli riferisco la conversazione, non la prende molto bene, anzi, mi dice di richiamare di dire che ho cambiato idea, percè secondo lui è uno spreco di tempo andare via. In lacrime arrivo a casa, vado da mia mamma e le dico ciò che è appena successo, lei mi guarda e mi dice di non preoccuparmi di mio papà, che ci avrebbe parlato lei perchè avevo fatto la cosa giusta.

Per chi non lo sapesse i miei sono separati e questo, come si può vedere, è ciò che succede ogni volta che ci sono opinioni diverse. Sono felice che siano così, perchè mi spronano ad essere me stessa, mi istigano a trovare la mia strada e fare le mie scelte indipendentemente da ciò che vogliono loro. Tutto questo mi fa crescere più forte e più sicura di me stessa. Quindi grazie mamma e papà!

Mia mamma tutta felice prende il computer per cercare il volo, avviso S. e le chiedo quando e per quanto posso stare da lei. Nel giro di poche ore avevo vissuto così tante emozioni che non capivo più nulla. L’unica cosa chiara è che nel giro di due settimane mi sarei ritrovata dall’altra parte del mondo da sola per tre mesi, la cosa divertente è che l’unica cosa che mi spaventava era Londra! Avrei fatto scalo lì, ma avrei dovuto cambiare anche aeroporto! Prendere i miei bagagli, l’autobus e arrivare dall’altra parte! e se avessi sbagliato bus? E se non fossi riuscita a prenderlo? E se ci fosse stato traffico o avessi perso l’aereo? Erano queste le mie preoccupazioni, non il viaggio!

Era giunto il momento di scegliere la scuola in cui sarei dovuta andare, sapevo che Los Angeles fosse una grande città, ma non sapevo effettivamente quanto. Infatti ad un certo punto, giusto per curiosità, abbiamo guardato quanto distassero le varie scuole da dove sarei andata a vivere. Dovevamo rivalutare tutto! Sarei andata a Hollywood!! Ci credete? E’ un minuscolo quartiere! Eppure sembra il centro del mondo!

Il tempo sembrava scorrere troppo velocemente e nel giro di un attimo mi sono ritrovata a pochi giorni dalla partenza con la valigia ancora da fare ma con una lista infinita di cose che avrei dovuto comprare e autografi da chiedere per amici e parenti. Non sapevo cosa portarmi via, non sapevo che tempo ci sarebbe stato cosa mi sarebbe potuto servire. Da metà ottobre fino a fine anno era un gran bel periodo! Dovevo pensare anche al giorno del ringraziamento e a Natale! Troppe cose da fare in troppo poco tempo.